Tratto da una intervista a Il Dubbio
Il modello tedesco ci trova d’accordo anche rispetto alla soglia di sbarramento fissata al 5%. Poi dobbiamo capire se siamo davanti ad un trucco che utilizza un nome per poi portare avanti un altro impianto. Tra poche ore avremo il testo dell’emendamento e verificheremo.
Il rischio di larghe intese stabilite ancor prima delle elezioni preoccupa?
Il rischio di larghe intese esiste anche con il sistema di tipo maggioritario o iper-maggioritario perché siamo davanti ad uno scenario elettorale che vede tre poli più o meno equivalenti. Saranno gli elettori e non la legge elettorale a determinare il quadro futuro. Non ci sarebbe stato il rischio di larghe intese solo con le legge che la Corte Costituzionale ha bocciato, perché penalizzava la rappresentanza. Anche con il Mattarellum, in un quadro tripolare, ci sarebbe stato lo stesso pericolo.
A sinistra cosa accadrà adesso? Una riunificazione?
Dobbiamo riunire tutte le forze che vogliono dare voce al lavoro e alla giustizia sociale e tutte le forze alternative al Pd. L’obiettivo è costruire una proposta politica che comprenda Mdp e le energie civiche che sono state protagoniste del referendum costituzionale, serve una lista unitaria che affermi in modo netto discontinuità rispetto alle posizioni del centrosinistra in materia di lavoro, rapporti con l’eurozona, democrazia e partecipazione. Ritengo che a sinistra ci siano gli spazi per un progetto che vada anche oltre 5%.
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