La delibera di giunta sullo stadio a Tor di Valle apre straordinari problemi di metodo e di merito. Innanzitutto, va garantito, almeno ai Municipi direttamente interessati dal progetto, di potersi esprimere in modo informato e nei tempi necessari. Nel merito, sono evidenti le contraddizioni, a cominciare dal versante della mobilità, con la pretesa di confermare l’interesse pubblico sul progetto di Pallotta, Eurnova e le banche esposte. Inoltre, il quadro si aggrava a causa dell’art 62 della “Manovrina” appena approvata dalla Camera e in corso di approvazione senza emendamenti e con la fiducia al Senato. L’articolo in oggetto consente di realizzare edilizia residenziale fino al 20% della cubature previste. Un’ottima e abbondante compensazione del “taglio” delle tre torri. I rischi, anzi la certezza, di un’altra grave speculazione mascherata da uno stadio sono evidenti. La Giunta Raggi si fermi. È necessaria, sia ai Municipi interessati sia all’Assemblea Capitolina, una discussione approfondita, dopo aver assunto informazioni certe sui tempi di realizzazione del Ponte dei Congressi, sui vincoli della Soprintendenza sulle tribune dell’ex ippodromo, sulla effettiva consistenza delle opere di pubblico interesse. Su Tor di Valle, il comportamento tenuto fino a oggi dalla Giunta e della maggioranza M5s è inaccettabile.

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