Il canile rifugio comunale Ponte Marconi dal 1 dicembre e’ privo di personale veterinario dedicato. Nonostante la gara vinta dalla ditta di Caserta per la gestione dei due canili romani indicasse l’obbligo di avere due medici veterinari full time, a oggi non ce n’e’ traccia. A Muratella, ci sono cani randagi entrati a luglio ed ancora chiusi nelle gabbie del sanitario con una limitata possibilita’ di socializzazione. Cani entrati a disposizione del proprietario o dell’autorita’ giudiziaria (sequestrati per maltrattamento) che non possono uscire in passeggiata con i volontari e che rimangono quindi mesi, se non anni, privi di interazioni sociali; invece cani indicati come affetti malattie infettive (cimurro, gastroenterite infettiva) che non sono stati posti in quarantena (per evitare la trasmissione di virus altamente contagiosi) e dove gli operatori lavorano senza i necessari presidi sanitari. Che cosa sta accadendo agli animali di Roma?”. È la domanda che Giulio Pelonzi, capogruppo del Partito Democratico e Stefano Fassina, capogruppo di Sinistra per Roma rivolgono all’amministrazione di Roma.
“Sono almeno due anni che cerchiamo di fare chiarezza ma inutilmente: fino a sollecitare risposte a interrogazioni inevase da mesi. Siamo ancora in attesa di ricevere le risposte dovute dal Dipartimento Ambiente alla Commissione Trasparenza del settembre, che ha sollevato numerose e gravi criticita’, dobbiamo ancora una volta ricordare alla Giunta Raggi- concludono Pelonzi e Fassina- che gli animali vaganti sono di proprieta’ del Sindaco di Roma, che le strutture di accoglienza sono di proprieta’ di Roma Capitale e che i fondi per la gestione delle stesse sono fondi comunali e quindi di proprieta’ dei cittadini romani? Dove sono i controlli del Dipartimento Ambiente? Sono questi i risultati della tanto decantata legalita’ e trasparenza”, concludono.

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