Noi ci collochiamo nel campo di forze largo, oggi espresso dalla maggioranza a sostegno del Governo Conte, alternativo al versante nazionalista: siamo consapevoli che è una maggioranza improvvisata e emergenziale, segnata da grandi limiti e contraddizioni, ma siamo altrettanto consapevoli che, ogni alternativa possibile, sarebbe un grave arretramento su ogni piano. Vogliamo lavorare a qualificarla e consolidarla a tutti i livelli di governo: non può sopravvivere in chiave di argine ai ‘fascisti alle porte’. Deve coltivare l’alleanza sociale tra lavoro subordinato e autonomo, classe media impoverita delle periferie e quella progressista della Ztl. Il lavoro è lungo e difficile: le elezioni regionali e il referendum costituzionale sono un passaggio rilevante, come lo saranno le elezioni amministrative del 2021 in migliaia di comuni e nelle quattro più grandi metropoli italiane. Al tal fine, intendiamo aprire un confronto diretto con il M5S è il Pd sui temi distintivi della nostra iniziativa politica: la centralità del lavoro e delle lotte per la conversione ecologica, una maggiore attenzione all’interesse nazionale dell’Italia nel contesto europeo, mediterraneo e internazionale, il rilancio del Partito come strumento insostituibile di partecipazione democratica, di emancipazione popolare e di formazione e selezione delle classi dirigenti.

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