La decisione del Mibact di cancellare la convenzione tra la Biblioteca Nazionale Centrale e l’associazione Avaca è grave. In conseguenza, 22 lavoratrici e lavoratori, ipocritamente definiti “volontari”, sono stati “licenziati” via Sms dopo anni di lavoro inquadrato nei turni giornalieri. È stato lavoro vero mascherato da volontariato e coperto con una remunerazione di 400 euro al mese dietro presentazione di scontrini per i pasti. La decisione del Mibact è stata una ritorsione per la denuncia che i 22 lavoratori e lavoratrici hanno fatto della loro condizione. Gli “scontrinisti” della Biblioteca Nazionale sono la punta dell’iceberg di lavoro precario e sfruttato nelle pubblica amministrazione. È pertanto inaccettabile la soluzione prevista dal Mibact, illustrata dal Ministro Franceschini alla Camera in risposta al Question Time di Sinistra Italiana, di ricorrere al servizio civile per sostituire lavoro ordinario. È un aggiramento delle fondamentali norme del lavoro. Vanno, invece, fatti bandi per puntare gradualmente a colmare il cronico gap di organico del Ministero in tutte le sue articolazioni. Bandi che prevedano il riconoscimento degli anni di lavoro cosiddetto “volontario” prestato. Nella transizione, vanno attivati contratti a tempo indeterminato a quanti, fino a oggi, hanno prestato servizi essenziali come finti volontari. Il servizio civile per attività essenziali è irricevibile. Fa rientrare dalla finestra i voucher usciti dalla porta grazie ai quesiti referendari.

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